Rapaci notturni: caratteristiche e comportamenti
In un articolo precedente abbiamo parlato dei rapaci diurni presenti al Parco Natura La Selvotta a Formello, in quest’articolo ti sveliamo qualche segreto sui rapaci notturni.
Chi di notte non ha udito il verso di una civetta? In Italia sono molte le dicerie popolari su questi simpatici esemplari, spesso legate alla sfortuna, ma non è così in tutto il mondo, per esempio, tra gli indiani d’America, i gufi rappresentano la saggezza.
Il Parco Natura La Selvotta ospita diverse specie di rapaci notturni: Gufo, Barbagianni, Civetta, ognuno con delle abitudini alimentari e di comportamento diverse.
I rapaci notturni appartengono all’ordine Strigiformes e sono diverse le caratteristiche che li distinguono dagli altri volatili.
In primis la coda, corta, e le ali che possono essere lunghe come quelle del Barbagianni o corte come nella Civetta.
La cura del piumaggio nei rapaci notturni
Caratteristico il piumaggio, ricoperto da una specie di velluto che insieme alla forma delle penne primarie, fa sì che l’uccello sia particolarmente silenzioso durante la caccia.
In generale, le piume sono importanti per tutti gli uccelli, perché permettono la termoregolazione, ma nel caso dei rapaci notturni come il Barbagianni lo sono di più: il fruscio aerodinamico è ridotto al minimo, garantendo un effetto sorpresa sulla preda. Non è un caso che questo esemplare sia denominato “fantasma della notte”.
Le caratteristiche fisiche dei rapaci sono funzionali alla caccia, pensiamo ai cuscinetti presenti sulla pianta del piede o agli artigli adunchi e taglienti per afferrare la preda.
Inoltre, la cura del piumaggio per questi esemplari è come un rito, trascorrono molto tempo a pulire e lisciare le penne e a risistemarle con lo scrolling.
Sapevi che anche i rapaci fanno stretching? Eh sì, dopo il riposo sono soliti sgranchirsi i muscoli della mascella.
La vista è molto sviluppata sia nei rapaci diurni che notturni, ma mentre i primi definiscono meglio le immagini, i secondi hanno una vista sviluppata soprattutto in notturna, sia binoculare che tridimensionale.
C’è da dire però che non sono in grado di vedere al buio totale, ecco perché in essi un altro senso tanto sviluppato è l’udito.
L’udito nei rapaci notturni
L’udito è utilizzato principalmente per la caccia e la struttura del volto così come l’asimmetria auricolare funge da cassa di amplificazione delle onde sonore.
La particolare conformazione fisica permette loro di captare la presenza di una preda, ecco perché spesso li vediamo con la testa piegata su un lato (bobbing).
Prima di partire all’attacco il cervello deve elaborare molte informazioni, per questo l’animale resta per qualche minuto sul posatoio.
Cosa mangiano?
I rapaci sono predatori e carnivori e si nutrono in particolare di micro-mammiferi, uccelli ed invertebrati che cacciano mediante il volo.
Infine, diamo un’occhiata al linguaggio dei rapaci notturni, che comunicano i loro stati d’animo attraverso il corpo.
Mai sentito parlare di difesa attiva e passiva?
Di fronte a un pericolo il rapace attua un comportamento di difesa attiva, quando si gonfia tutto e usa il becco come segno di avvertimento, mentre è passiva, quando non vuole farsi notare e cerca di mimetizzarsi tenendo il piumaggio stretto al resto del corpo.
Siamo riusciti a incuriosirti sulle 50 specie di rapaci presenti nel nostro Parco?
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